Frequente è il fenomeno di venditori porta a porta che cercano di convincere il cittadino a stipulare nuovi contratti per l’erogazione di energia elettrica e Gas.
Ormai, utilizzano le tecniche più disparate quali la semplice lettura del contatore o della bolletta, ovvero l’applicazione di tariffe più vantaggiose. Ebbene, nella maggior parte dei casi, si tratta della semplice stipulazione di un nuovo contratto ovvero il passaggio ad un altro gestore.
La tecnica è quella di introdursi in casa, sfruttando il marchio Enel (identico sia per Enel Energia, sia per Enel Servizio Elettrico), raccontando che devono controllare le vecchie bollette e facendo firmare con varie scuse (dopo aver ricopiato i dati dalle vecchie fatture) dei fogli: un vero e proprio contratto.
Nei casi più gravi si sono riscontrate persino firme false ovvero contratti intestati a persone decedute. Ricordiamo che Enel Energia, per condotta commerciale scorretta è stata già condannata dall’Antitrust, come pure altri gestori di luce e gas.
Ma tale pratica commerciale scorretta ormai è pedissequamente posta in essere da quasi tutte le società operanti nel mercato dell’energia e dell’erogazione del Gas.
Truffe dai venditori porta a porta: consigli e rimedi
Il consiglio, quindi, è di porre molta attenzione. Chiunque sia interessato al passaggio verso un altro gestore (di luce, di acqua, di gas o di altra utenza domestica) si rechi nei centri autorizzati ovvero contatti il servizio clienti preposto.
Agli utenti vessati, consigliamo di denunciare l’accaduto e nei casi più gravi, come quello di falsificazione delle firme o di artifici e raggiri, di procedere con un esposto presso la Procura della Repubblica.
Infatti, in quest’ultimo caso si può essere stati vittima di una vera e propria truffa che integra gli estremi di un reato penale.
Inoltre sarà opportuno farsi valere con la società erogatrice del servizio, chiedendo il ripristino della situazione preesistente senza oneri, richiedendo un risarcimento danni.
Ricordiamo che, in ogni caso, per i contratti a domicilio esiste il diritto di ripensamento dell’utente, che può recedere dal contratto entro 14 giorni.
Contributo a cura dell’ Avv. Giuseppina D’Antuono